Belsito intercettato: il diploma del Trota coi soldi del partito.
Le auto e gli alberghi di Renzo
In altre telefonate la lista si allunga con «l'ultima macchina del principe, 50.000 euro...e certo che c'ho la fattura!». Oppure con «i costi liquidi dei ragazzi di Renzo», forse gli uomini di scorta, che Belsito ricordava in «151.000» euro, ma Dagrada correggeva in «no, un momento, 251mila euro sono i ragazzi, ma sono fuori gli alberghi, che non ti riesco a scindere quando girano con lui, mi entrano nel cumulo e riprendere tutte le fatture è impossibile». Poi c'è la casa di Gemonio, e più precisamente «i soldi ancora da dare per le ristrutturazioni del terrazzo»: «Che io sappia, pare che siano 5-6.000 euro», ha ridimensionato Belsito al telefono, che temeva invece la somma fosse molto più alta anche a causa di minacce di azioni legali dai fornitori, e che sprona Belsito: «Gli devi dire poi: capo (Bossi, ndr), c'è da aggiungere l'auto di tuo figlio». «LE SOMME MENSILI PER ROSY MAURO». Spesso Belsito ha ironizzato su chi nel partito lo avrebbe voluto avversare, ma non sarebbe stato in condizione di farlo perché parimenti da lui beneficato: «Sai quanto gli ho dato l'altro giorno alla nera (Rosy Mauro, ndr)? Quasi 29mila, 29.142 in franchi eh... vuoi che ti dica tutti gli altri di prima?»: ovvero quelle che poi gli inquirenti hanno tradotto come «altre somme che le dà mensilmente», e come i «200.000-300.000 euro dati al sindacato padano Sinpa» che avrebbe avuto «bilanci truccati». La dipendente leghista Dagrada ha raccolto lo spunto sull'atteggiamento di Rosy Mauro e ha rilanciato, invitando Belsito a dire alla vicepresidente del Senato: «Se apro bocca io, il capo salta e se salta il capo tu sei morta...Perché se lei non c'ha il capo a difenderla, lei domani è in mezzo a una strada, e non è detto con le gambe intere». A Bossi, la donna ha auspicato che il tesoriere dicesse chiaramente: «Gli devi dire: noi manteniamo tuo figlio Riccardo, tuo figlio Renzo, tu gli devi dire guarda che tu non versi i soldi, tuo figlio nemmeno, ed è da quando sei stato male. Gli devi dire: capo, io so queste cose e finché io sono qui io non tradirò mai, ma ricordati cosa c'è in ballo, perché se viene fuori lo capisci che cosa può succedere, altro che barbari sognanti». «HO UNA REGISTRAZIONE E DOCUMENTI COME PROVA» Si stava preparando un ricatto al Senatur? No, questo no, almeno a sentire i due che parlano al telefono la notte dell'8 febbraio. Nadia Dagrada suggeriva: «Non è che tu glielo metti come ricatto», piuttosto si trattava di informare Bossi che «i militanti si spaventano di più se esce fuori Rosy che non la Tanzania». Belsito si stava, insomma, preparando a giocare le proprie carte se il partito avesse deciso di metterlo al muro. E diceva di poterlo provare : «Dico cosa mi volevano far fare, glielo dico della Fondazione e... che dovevo portargli dei soldi». Dagrada gli domanda: «Giusto! Ma tu quello poi ce l'hai registrato?». Belsito: «Sì». Dagrada: «Dopodiché si affrontano le due signore (Rosy Mauro e Manuela Marrone, ndr) ....altro che la Tanzania se vanno in mano ai militanti! Non vengono a prendere me, le dici eh, vengono a prendere voi!».Giovedì, 05 Aprile 2012
fonte «Se parlo io salta la Lega» - ATTUALITA