giovedì 13 gennaio 2011

Sfida per l'acqua delle Terme. La vogliono 15 albergatori

Nasce a Sirmione il Consorzio Sirmionese Acque Termali. Presidente del CdA per il prossimo triennio è stato designato Franco Cerini che avrà al suo fianco Mario Lizzeri e Paolo Cichello Gasparri.
DAVANTI AD UN NOTAIO, lo scorso 27 dicembre quindici società alberghiere sirmionesi (Continental, Serenella, Flaminia, Eden, Villa Cortine, Olivi, eccetera) hanno sottoscritto uno statuto con lo scopo di poter utilizzare l'acqua termale nelle proprie strutture ricettive anche per determinare «un allungamento della stagione turistica con un beneficio economico-sociale per l'intera comunità».
Attualmente a sfruttare in gestione monopolista le acque sulfuree e la sua distribuzione sia nei due stabilimenti che nei propri alberghi Grand Hotel, Sirmione e Boiola, è la società Terme con atto di concessione della Regione Lombardia la cui scadenza è fissata il 31 dicembre 2013.
Proprio nell'imminenza di questa data, il neonato consorzio fa sapere senza troppi giri di parole che «in applicazione della normativa comunitaria e nazionale intervenuta in materia, intende adoperarsi per ottenere dalle Terme la somministrazione dell'acqua e contemporaneamente strutturarsi in modo idoneo per partecipare nel 2013 alla gara per ottenere la nuova concessione».
Questi albergatori, in pratica, vorrebbero anche loro poter «gestire» in concessione l'acqua della preziosa sorgente termale.
Di sfruttamento allargato a più soggetti, non solo quindi in regime monopolista, a Sirmione se ne parla da diversi decenni.
Tra i primi a lanciare la suggestiva proposta che anche gli alberghi, oltre a quelli appartenenti alla società termale, potessero sfruttare la preziosa acqua salsobromoiodica furono i sindaci sirmionesi Mario Signori e Giuseppe Stante. Ma di questa iniziativa non se ne fece più nulla.
DUE ANNI FA, poi, fa la locale Associazione albergatori e ristoratori avviò con le Terme un tavolo di confronto su questa proposta, anche in seguito ad un pronunciamento dell'Autorità garante della concorrenza che, dopo aver ricevuto una segnalazione da un albergatore sirmionese, aveva suggerito alla Regione Lombardia di intervenire in modo legislativo, pur con alcune valutazioni tecnico-amministrative da approfondire, per l'assegnazione di più concessioni con lo sfruttamento delle fonti sorgive, aggiungendo inoltre come «siano da ritenere giuridicamente validi anche i contratti di somministrazione di acque termali».
È proprio questo che chiede il neonato Consorzio.
LA LEGGE che disciplina l'utilizzo delle acque termali è dell'aprile 1980, successivamente con delibera del gennaio 1983 venne formalizzata tra Regione e Società Terme la concessione con durata trentennale.
E, infine, in una delibera del dicembre 2005, ancora la Regione, nell'approvare una definizione stragiudiziale di un contenzioso con la società Terme, riteneva che «coerentemente con le direttive dell'Ue e gli indirizzi 2004 dell'Authority per l'Antitrust, sia interesse generale e, dunque, dell'amministrazione regionale procedere alla riduzione graduale degli ostacoli che impediscono parità di accesso al mercato». Il dado è tratto, gli esiti si vedranno.


fonte bresciaoggi.it

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