Nasce a Sirmione il Consorzio Sirmionese Acque Termali. Presidente del
CdA per il prossimo triennio è stato designato Franco Cerini che avrà al
suo fianco Mario Lizzeri e Paolo Cichello Gasparri.
DAVANTI AD UN
NOTAIO, lo scorso 27 dicembre quindici società alberghiere sirmionesi
(Continental, Serenella, Flaminia, Eden, Villa Cortine, Olivi, eccetera)
hanno sottoscritto uno statuto con lo scopo di poter utilizzare l'acqua
termale nelle proprie strutture ricettive anche per determinare «un
allungamento della stagione turistica con un beneficio economico-sociale
per l'intera comunità».
Attualmente a sfruttare in gestione
monopolista le acque sulfuree e la sua distribuzione sia nei due
stabilimenti che nei propri alberghi Grand Hotel, Sirmione e Boiola, è
la società Terme con atto di concessione della Regione Lombardia la cui
scadenza è fissata il 31 dicembre 2013.
Proprio nell'imminenza di
questa data, il neonato consorzio fa sapere senza troppi giri di parole
che «in applicazione della normativa comunitaria e nazionale intervenuta
in materia, intende adoperarsi per ottenere dalle Terme la
somministrazione dell'acqua e contemporaneamente strutturarsi in modo
idoneo per partecipare nel 2013 alla gara per ottenere la nuova
concessione».
Questi albergatori, in pratica, vorrebbero anche loro poter «gestire» in concessione l'acqua della preziosa sorgente termale.
Di sfruttamento allargato a più soggetti, non solo quindi in regime monopolista, a Sirmione se ne parla da diversi decenni.
Tra
i primi a lanciare la suggestiva proposta che anche gli alberghi, oltre
a quelli appartenenti alla società termale, potessero sfruttare la
preziosa acqua salsobromoiodica furono i sindaci sirmionesi Mario
Signori e Giuseppe Stante. Ma di questa iniziativa non se ne fece più
nulla.
DUE ANNI FA, poi, fa la locale Associazione albergatori e
ristoratori avviò con le Terme un tavolo di confronto su questa
proposta, anche in seguito ad un pronunciamento dell'Autorità garante
della concorrenza che, dopo aver ricevuto una segnalazione da un
albergatore sirmionese, aveva suggerito alla Regione Lombardia di
intervenire in modo legislativo, pur con alcune valutazioni
tecnico-amministrative da approfondire, per l'assegnazione di più
concessioni con lo sfruttamento delle fonti sorgive, aggiungendo inoltre
come «siano da ritenere giuridicamente validi anche i contratti di
somministrazione di acque termali».
È proprio questo che chiede il neonato Consorzio.
LA
LEGGE che disciplina l'utilizzo delle acque termali è dell'aprile 1980,
successivamente con delibera del gennaio 1983 venne formalizzata tra
Regione e Società Terme la concessione con durata trentennale.
E,
infine, in una delibera del dicembre 2005, ancora la Regione,
nell'approvare una definizione stragiudiziale di un contenzioso con la
società Terme, riteneva che «coerentemente con le direttive dell'Ue e
gli indirizzi 2004 dell'Authority per l'Antitrust, sia interesse
generale e, dunque, dell'amministrazione regionale procedere alla
riduzione graduale degli ostacoli che impediscono parità di accesso al
mercato». Il dado è tratto, gli esiti si vedranno.
fonte bresciaoggi.it
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