domenica 10 luglio 2011

Governo di Liberazione

Il Partito Democratico, dopo le recenti elezioni amministrative e la celebrazione dei Referendum, pare stia attraversando un buon momento di visibilità politica. Sulle ali di questi due eventi combinati, il Segretario Bersani riesce, finalmente, a gestire con piglio da leader le diverse anime che si muovono di continuo all’interno della sua compagine, diventando autorevole quando detta la linea strategica di opposizione.
La gente, in questa fase congiunturale grave, resa critica dall’inefficienza del governo targato Pdl-Lega, vuole fatti concreti , vuole vedere risolti i problemi. Non si fida più della politica degli annunci, del populismo, delle leggi ad personam e ad aziendam che salvano o mettono sotto protezione un’unica persona: il Presidente del Consiglio!
Il PD sta mettendo a nudo la debolezza di questa maggioranza, edificata su un vero e proprio ribaltone, la scarsa capacità di incidere sull’economia e sul lavoro, sullo sviluppo e sulla crescita del Paese che, rischia di trovarsi come la Grecia o il Portogallo o la stessa Spagna. Bene fa Bersani quando dice che Berlusconi è arrivato su un binario morto sospinto dai cosiddetti Responsabili il cui leader (sic!) è l’onorevole Scilipoti. Bene fa quando propone un’alternativa credibile basata su un progetto che risollevi al più presto le sorti dell’Italia attraverso una serie di interventi di riforma liberale, di giustizia sociale, di moralizzazione della classe dirigente ad ogni livello. Per attuare questo disegno però è indispensabile che questa maggioranza vada via al più presto e procedere, subito dopo, alle elezioni anticipate. Forse bisogna avere più coraggio e cogliere l’occasione politica nei vari passaggi parlamentari mettendo sotto la maggioranza evidenziandone le sue contraddizioni sia con la legge finanziaria di Tremonti sia con la spallata che poteva e doveva essere data nel momento in cui si votava l’abolizione delle Province.
Si deve incalzare il ministro dell’Economia che tutti dicono che qualcosa di buono ha fatto: tenere i conti a posto! Ma la manovra di 47milioni di euro è equa? E perché è stata spalmata più nel futuro che nel presente? Perché le tasche degli italiani sono state saccheggiate riducendo le pensioni, congelando gli stipendi pubblici, costringendo gli Enti Locali a imporre nuove tasse per mantenere gli stessi servizi sociali? E’ finita l’epoca del “ghe pensi mi”, è finita la manfrina di un Governo imbelle e dilettante. Adesso è il momento di costruire, attraverso il PD e gli altri soggetti politici interessati, una nuova fase di liberazione politica e culturale per rimettere in piedi un nuovo Paese all’altezza delle sue tradizioni.

Federico Bufalo, pd sirmione

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