Alcuni Dirigenti scolastici sono ridotti a mendicare contributi alle famiglie per assicurare il minimo indispensabile per la vita scolastica. Se anche la Scuola viene disgregata, impoverita, spesso dileggiata è anche perché il ministro competente in materia non ha la “cultura” necessaria per affrontare i problemi per una scuola moderna all’altezza dei nuovi saperi che stanno emergendo da una società globalizzata. La scuola privata invece negli ultimi 2 anni non ha subito tagli dei finanziamenti pubblici (e su questo ci sarebbe molto da dire se si legge bene la nostra Costituzione) a tutto vantaggio delle famiglie benestanti che, tra l’altro, possono permettersi di pagare una retta abbastanza elevata. Ma la scuola privata è migliore della Scuola Pubblica?
Un’indagine internazionale, promossa dall’OCSE, che valuta con scadenza triennale il livello di competenza dei quindicenni dei principali paesi industrializzati, ha accertato nelle due ultime valutazioni che nel 2006 gli studenti delle scuole private hanno un livello di competenza nettamente inferiore agli alunni delle scuole pubbliche, sia in matematica sia nella comprensione di un testo scritto, sia nelle competenze scientifiche. Tutto questo è confermato dalla esperienza della sottoscritta che insegna da trenta anni nella scuola. La Scuola pubblica perciò va tutelata, va sorretta, va valorizzata in tutte le sue funzioni pedagogiche, didattiche educative perché in essa l’allievo, imparando, diventa cittadino consapevole e cosciente e contribuisce col suo lavoro a partecipare all’organizzazione politica, economica e sociale del suo Paese (Art. 3 Costituzione).
fonte: adalgisalamari.blogspot.com
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